I tumori della faccia e del collo corrispondono alla crescita abnorme di una parte di un tessuto di un organo (testa della mucosa e del collo, della tiroide, delle ghiandole salivari, linfonodi …). Queste lesioni (tumori) sono benigni o maligni (cancerosi). A differenza dei tumori benigni che spingono le strutture adiacenti, senza distruggere i tumori maligni, invadono e distruggono le strutture circostanti. I tumori maligni sono caratterizzati dalla loro capacità di sviluppare metastasi.
IL COLLO
Il collo è una regione anatomica estremamente ricca dove convivono le strutture vascolari (vena giugulare, l’arteria carotide , strutture nervose ,nervi cranici, del linguaggio, deglutizione, respirazione …), muscolare e delle strutture linfonodali. Ci sono una vasta gamma di patologie nella cervicale (collo) e test aggiuntivi permettono al chirurgo di fare una diagnosi prima di intervenire.
Gli esami per la diagnosi di questi tumori sono ORL radiologica (TC o RM) e patologici (campione di tessuto: FNA o biopsia).
La maggior parte dei tumori benigni sono trattati con la chirurgia laser utilizzata solo in determinati casi. L’utilizzo di nuove tecnologie, come il controllo dei nervi (monitoraggio del nervo facciale e il monitoraggio del nervo ricorrente) per fornire assistenza durante l’intervento e nuove tecniche di elettro-chirurgia sono progettate per ottimizzare la procedura chirurgica.
LA TIROIDE
Che cosa è la tiroide?
La tiroide è una piccola ghiandola unica ,solamente di 4 cm di altezza , 2 cm di larghezza è che peso appena 30 grammi. Si trova alla base del collo, davanti alla trachea e l’esofago. Ha la forma di una farfalla le cui ali sono chiamati “lobi” a destra e di sinistra. In caso di contatto della trachea, la parte centrale che collega questi lobi si chiama “istmo”.
I suoi rapporti diretti fondamentali si fanno con i nervi ricorrenti che sono responsabili della mobilità delle corde vocali, e con i 4 ghiandole paratiroide implicati nel metabolismo fosfocalccico.
Per esaminarlo, il medico si mette dietro il paziente e tenterà di palpare la ghiandola con l’aiuto delle sue due mani chiedendo di deglutire perché la ghiandola risale inghiottendo, a causa del suo legame alla laringe.